The Zen Circus: l'amore è una dittatura

Sanremo 2019

Sanremo 2019: rimango un po’ perplessa, tra il dubbio e la curiosità, quando leggo il nome degli Zen Circus tra i partecipanti. Uno dei miei gruppi preferiti italiani, di questa Italia che alla musica sta dando sempre meno. Io, nei miei 30 anni, faccio parte di quel gruppo di nostalgici che guardando indietro nel tempo vede tanta bella Musica, quella con la M maiuscola, e crede che i tempi andati non torneranno di certo visto l’andamento della discografia italiana più recente.

L’Indie, nato come musica Indipendente degli anni ’80 e ’90, nato in Italia con il punk, il post-punk e la new wave ha iniziato a prendere una brutta piega di questi tempi. Oggi tutto viene definito “Indie”, ma in realtà si è perso quel valore di realmente indipendente visto che, per la maggior parte, si tratta di robetta commerciale mascherata da qualcos’altro.

Zen Circus live
Zen Circus live
zen circus live
Live Attigliano, San Lorenzo Giovani

Zen Circus live 2017
Live 2017

The Zen Circus live

gli ultimi live del 2017 e del 2018

Gli Zen Circus fino a qualche anno fa li consideravo l’eccezione: sin dal 1994, da quando hanno iniziato, hanno sempre portato sul palco musica diversa, musica che dava una speranza a chi, come me, crede ancora nell’illusione che uno deve fare la musica che gli piace, senza star dietro a case discografiche e mode del momento. Specifico le parole “fino a qualche anno fa” perché di recente, nonostante il bellissimo album “Il fuoco in una stanza” del 2018, nei live li ho trovati un po’ troppo costruiti.

Ogni volta che parlo di loro faccio sempre il paragone con il concerto visto nell’estate del 2017, ad Attigliano, in provincia di Terni: uno dei più bei concerti di musica italiana ai quali abbia mai assistito, durante la manifestazione “San Lorenzo Giovani”. Stavo tra le prime file del pubblico, e ricordo fortemente l’intimità che c’era tra gli Zen e gli spettatori, c’era un’atmosfera di unione, la loro musica era un tutt’uno con noi, nell’aria galleggiava una specie di complicità che ha reso il concerto veramente unico.

Ho visto di nuovo gli Zen Circus nel 2018, prima a Roma all’Atlantico, poi alla Festa della Birra di Fabrica di Roma, in provincia di Viterbo. Parlando sinceramente, mi sono un po’ “scaduti”. Sembrava stessero recitando un copione, sembrava stessero recitando un film, a memoria. Ecco, sì, mancava tutta quell’atmosfera di unione tra chi stava sul palco ed il pubblico. Come molta gente diceva sul web “si sono imborghesiti”, “volete fare le cose in grande”. Che per carità, credo sia più che lecito fare le cose in grande, visto che non si campa d’aria ed i soldi servono a tutti. Però ecco, forse aumentando il pubblico, gli Zen Circus hanno perso quel qualcosa che li rendeva uguali al pubblico, li rendeva uguali ai testi che cantavano.
Insomma, fino a ieri sera questa è stata la mia opinione su di loro, nonostante il mio amore infinito per la loro musica.

Sanremo 2019

L'amore è una dittatura

Ieri sera accendo la tv. Nonostante non abbia mai visto Sanremo in vita mia, decido di mettere su Rai1 per vedere gli Zen Circus. Tra me e me pensavo si trattasse della solita canzoncina sanremese, scritta appositamente per l’evento, un po’ come Lo Stato Sociale ha fatto lo scorso anno. E invece mi sbagliavo.

L’amore è una dittatura” è una canzone decisamente anomala per un festival sputtanatissimo come Sanremo. Non ha un ritornello, tutti i versi sembrano scritti di getto, la voce vuole sputare fuori ciò che oggi in Italia non va bene socialmente e politicamente. Si parla di immigrazione, di uguaglianza, si parla dell’essere umano in quanto tale; tutti concetti che, di questi tempi, visto il governo che non perde tempo ad inneggiare all’odio e all’omofobia, abbiamo decisamente perso.

L’amore è una dittatura” non credo vincerà Sanremo. Non vincerà per il semplice fatto che tutti questi temi sopra esposti non vengono capiti e percepiti. Ho letto in giro parlare degli Zen come “gruppetto da centro sociale”: già questo lascia molto a desiderare sul livello culturale della gente che guarda il festival (se date un’occhiata ai vari profili di Karim Qqru, ad esempio, lo vedrete suonare la batteria tra tisane, zenzero ed insalate, altro che centro sociale…).

L’amore è una dittatura” è una bellissima canzone, propria di questo tempo. La melodia scandita come il tempo che passa, la voce che ti bombarda le orecchie, la batteria che esplode all’improvviso, il crescendo delle chitarre e della voce, il tutto unito ad una fantastica orchestra. Mi ha ricordato molto i bei tempi di “Viva”, solo in maniera più evoluta, un’evoluzione che va di pari passo con il mutamento della società e con la maturazione individuale. Una canzone da 10 e lode: bravi Zen, mi avete felicemente lasciata a bocca aperta.

OPPURE CONTINUA A SEGUIRMI SU FACEBOOK E INSTAGRAM !
logo facebooklogo instagram

TORNA AL BLOG

tutti gli articoli più recenti

scopri altri articoli di tutte le categorie

AL BLOG

TORNA A MUSICA

continua a sfogliare tutti i post di musica

finisci di leggere tutti i post su altri artisti

A MUSICA
Articolo scritto da

Lascia un commento