Una domenica di pioggia, lo sguardo alla finestra, le gocce battenti sulla pergola in giardino e la musica, a incorniciare il quadro, a rompere dolcemente il silenzio della stanza e dell’anima.
La voce è quella di Ginevra di Marco che ti prende, ti rapisce e ti porta nel suo nuovo disco reinterpretando Luigi Tenco. “Quello che conta” è il suo ultimo lavoro uscito il 13 Novembre 2020 su cd, vinile e, per i veri appassionati del mondo analogico, su cassetta Stereo 8. Un’idea, questa, a mio parere geniale, per riscoprire questo supporto su nastro magnetico che ha più di 50 anni.
Le note sono quelle di Francesco Magnelli e Andrea Salvatori. Il disco è stato realizzato tramite una campagna di crowdfunding accolta da tantissime persone amanti della Musica, con la M maiuscola.
Come è facile intuire, si tratta di una rivisitazione di alcuni brani di Luigi Tenco, tra i quali un pezzo scritto da Fabrizio de Andrè “La ballata dell’eroe”, a completare questo omaggio a quella che è stata probabilmente la massima espressione della così detta “Scuola Genovese“. A riprova della straordinaria carriera della coppia Di Marco/Magnelli, la scelta è andata nella direzione più ardua, quella meno scontata, perché, soprattutto di questi tempi, riproporre Tenco non è sicuramente roba per tutti.
La scelta va ricercata nelle proprie radici, nei cassetti nascosti dell’infanzia, per tanto tempo accantonati e poi riaperti in età adulta, con la piacevole scoperta di sé stessi e del proprio percorso di vita. Questo il pensiero di Ginevra Di Marco riguardo la sua esperienza personale e quindi la voglia di rendere giustamente gli onori a Luigi Tenco. A lui che probabilmente è stato fra gli artisti meno compresi e fra i più “dimenticati” del nostro panorama musicale.
Tengo a precisare che chi scrive non è assolutamente un critico musicale o esperto del settore, quindi lungi da me, anche lontanamente, provare a “recensire” questo lavoro. Il mio è solo l’umile punto di vista di un ascoltatore appassionato di musica, che da anni segue tutto ciò che viene prodotto da Ginevra e Francesco. Ammetto purtroppo i miei limiti nella conoscenza di Luigi Tenco, ahimè sempre ascoltato distrattamente, “di striscio” se mi si passa il termine.
Posso affermare di essermi imbattuto in una piacevolissima bella sorpresa!
Ho ascoltato per la prima volta alcuni testi di Tenco, riscontrandone una profondità e al tempo stesso un audace anticonformismo che forse era davvero per pochi in quegli anni. A dare luce a questo mix di emozioni, ovviamente la voce, penetrante, energica ed intensa di Ginevra Di Marco e le musiche rivisitate dagli arrangiamenti del Maestro Magnelli e Andrea Salvatori.
Riaffiorano in me, inaspettatamente, all’improvviso, vecchi ricordi della mia infanzia, di mia madre che canticchia le canzoni della sua giovinezza, degli anni sessanta. In quel canticchiare rivivo le mie radici e, di riflesso, quelle dei miei genitori. L’ascolto di questo disco costituisce quindi un viaggio nella memoria di sé stessi e nella scoperta o riscoperta di un artista che ci ha lasciato troppo presto. “Quello che conta” di Ginevra di Marco è un album che guarda al passato, facendo riemergere quelle sonorità e quei versi che si contrappongono in maniera netta a ciò che ci viene oggi propinato dalla maggior parte delle radio.
Tra tutti i pezzi, da segnalare “E se ci diranno”: per la bellezza, la potenza del testo, e soprattutto per la partecipazione di ospiti speciali come Dario Brunori (voce), Giorgio Canali e Massimo Zamboni (chitarre elettriche), questi ultimi inseparabili compagni di carriera, come a impreziosire ulteriormente questo splendido lavoro.
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