Già, perché di questo si tratta se parliamo di Cristiano De André!
In questi giorni ricorre il ventennale dalla morte di Fabrizio De André, l’11 Gennaio per l’esattezza, e giustamente sono state tante le manifestazioni per celebrare il ricordo del grandissimo cantautore genovese. Faber costituisce ad oggi uno dei punti cardine nella cultura del nostro Paese, musicale e non solo, dagli anni sessanta ai giorni nostri. I suoi testi, scritti in un italiano e una metrica impeccabili, già solo per questo, dovrebbero essere di insegnamento per noi, sopratutto in questi anni di approssimazione culturale e ignoranza generica e generalizzata. E poi le tematiche affrontate, ancora attualissime, avanti anni luce, sempre alla ricerca di risposte nei bassifondi della società, là dove tra mille pieghe si manifesta la crudezza e la veracità della nostra esistenza.
Credo sia superfluo dilungarsi troppo sull’importanza di Fabrizio dato che è sotto gli occhi di tutti. Penso invece sia doveroso spendere due parole su Cristiano De André, figlio del noto cantautore, anch’egli conosciutissimo, oltre che per evidente legame di sangue, anche e sopratutto per la sua bravura artistica. In diverse occasioni, nel corso degli anni, ha calcato i palcoscenici di tutta Italia insieme al padre. Basti ricordare ad esempio, il suo fondamentale contributo nell’ultima tournée del papà: mi riferisco al famosissimo concerto del Teatro Brancaccio di Roma nel Febbraio del ’98, di cui abbiamo vivida testimonianza, visto che divenne un album video pubblicato postumo alla morte di Faber.
Oltre ad aver prodotto diversi album di inediti, da molti anni, ormai dieci con esattezza, Cristiano De André gira i palcoscenici di tutta Italia con il progetto De André canta De André. Lo scopo ovviamente è quello di riportare in scena la produzione del padre Fabrizio. E chi se non lui può dar vita ad uno spettacolo simile? Innanzi tutto perché, molto banalmente, nessun altro ha conosciuto Fabrizio De André meglio di lui. E poi perché stiamo parlando di un musicista eccelso, un polistrumentista a tutto campo, e una voce che per ovvie ragioni di somiglianza, calza perfettamente nella parte. Il risultato, come è facilmente intuibile, non delude. De André canta De André risulta essere una stupenda rivisitazione della produzione di Faber, con pezzi riarrangiati che assumono ulteriore forza ed espressività, uscendone quindi maggiormente rinvigoriti grazie alla maestria di Cristiano De André.
Ed è proprio questa l’importanza di diffondere “La buona novella”, tanto per citare un altro capolavoro di Fabrizio. Da pochi giorni è iniziato il nuovo tour di Cristiano “Storia di un impiegato” De André canta De André, che ripercorre il famosissimo album del ’68, e siamo certi non deluderà le aspettative.
Vedere oggi dal vivo Cristiano De André costituisce un’esperienza assolutamente da vivere, un’emozione unica per chi ama l’opera di Fabrizio De André. Sopratutto per le nuove generazioni, ma non solo, per chi non ha avuto in generale la possibilità di vedere Faber quando ancora era in vita. Cristiano De André rappresenta il testimone per eccellenza dell’enorme bagaglio musicale e culturale che ci ha lasciato Fabrizio. Oltre ciò si ha l’opportunità di ammirare uno fra i più bravi musicisti del nostro panorama musicale: potrete vederlo suonare magistralmente chitarra, violino, mandolino e tastiere, e quindi godere di uno spettacolo assolutamente unico nel suo genere.
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