Uno dei borghi più interessanti e caratteristici della bassa Toscana è sicuramente Pitigliano. Si trova in provincia di Grosseto, nel cuore della Maremma più genuina e suggestiva, non lontano dal lago di Bolsena e dal confine laziale. La zona è di forte impatto naturalistico e carica di storia, grazie alla presenza, fin dall’antichità, di importanti insediamenti; siamo nel cuore dell’Etruria, molte le tracce ben visibili e conservate del popolo etrusco nei dintorni del borgo.
Tante e variegate sono le cose di cui si può godere visitando Pitigliano: Toscana, natura pressoché incontaminata, storia, arte, artigianato e, perchè no, una sana e assai gustosa cucina tipica locale. Siamo sicuri perciò valga assai la pena fare un giretto in questo piccolo gioiello.
– Pitigliano nei secoli
– Cosa vedere a Pitigliano
L’acquedotto
Palazzo Orsini
Il centro storico
Il Ghetto ebraico e la Sinagoga
– Come arrivare a Pitigliano
Le prime notizie di Pitigliano si hanno nel medioevo, anno 1000 d.c. circa. Fu dominato dapprima dalla famiglia Aldobrandeschi che cedette il passo gradualmente, intorno al 1300, alla potente famiglia Orsini che governò Pitigliano per un lungo periodo.
Sotto il nobile casato, Pitigliano divenne contea e conobbe il massimo splendore. Gli Orsini amministrarono il borgo per circa 300 anni, resistendo anche a diversi tentativi di annessione da parte di potenti città vicine come Siena, Orvieto e Firenze. Proprio quest’ultima però, sotto la potentissima famiglia Medici, riuscì ad annettere Pitigliano al Granducato di Toscana nel 1604 ed a espropriare gli Orsini.
Da qui subentrò un periodo di abbandono e decadimento, che durò oltre un secolo, fino a quando il paese non passò nelle mani dei Lorena. Pian piano iniziò una graduale ripresa, che contribuì a ridare al borgo lo splendore di un tempo, e riportandolo come si presenta ai giorni nostri.
Il primo colpo d’occhio è già di per sé una peculiarità di Pitigliano. Dal belvedere accanto al centro storico, ma ancora meglio dal versante sud, sulla strada provinciale per Manciano, è possibile ammirare per intero il borgo. Esso poggia su una rupe tufacea, tipica conformazione geologica della zona, e si sviluppa in lunghezza. Occupa una posizione elevata e panoramica rispetto alle vallate che lo circondano a nord e sud. Le case arroccate sul tufo, gli archi dell’acquedotto sul lato destro e la massiccia torre fortificata della famiglia Orsini al centro del paese, sono i particolari che colpiscono immediatamente ammirando Pitigliano.
Il centro storico di Pitigliano si snoda intorno a tre vie principali e parallele. All’ingresso del paese, da piazza Garibaldi dove è situato il comune, imboccando a sinistra via Cavour, si può ammirare l’acquedotto con i suoi archi, progettato da Antonio da Sangallo il giovane. L’opera idrica è datata nel cinquecento e si conclude alla successiva piazza in cui si trova una deliziosa fontana ad archi che funge da punto panoramico sulla valle del torrente Meleta.
Sul lato destro, davanti la fontana è situato Palazzo Orsini, dimora della nobile famiglia che governò Pitigliano per lungo tempo. Il palazzo è visitabile: ospita una collezione d’arte sacra, diverse opere pittoriche e sculture lignee, nonché stanze affrescate in cui spicca la stanza degli Orsini. Al suo interno è presente inoltre il Museo Civico Archeologico, con numerosi e interessanti reperti etruschi provenienti sopratutto dalla vicina valle del Fiora.
Oltrepassato palazzo Orsini è possibile immergersi piacevolmente fra i vicoli che si snodano in lungo e largo dentro Pitigliano. Il centro storico non si presta al passaggio degli autoveicoli e tutto questo rende ancor più semplice andare a piedi e godere a pieno di Pitigliano. Passeggiando per le vie principali, da Palazzo Orsini si può raggiungere il lato opposto del borgo fino a porta Sovana.
Lungo il percorso è possibile visitare altri luoghi simbolo come il Duomo dall’elegante facciata e il suo campanile, un ex torre militare fatta erigere dalla famiglia Orsini che svetta su tutto il centro abitato. Ancora oltre un’altra chiesa degna di nota è quella di San Rocco dalla facciata rettangolare e posizionata in una sorta di punto di congiunzione delle tre vie principali del paese.
Altra tappa fondamentale del borgo è il quartiere Ebraico che si trova, per chi proviene da Palazzo Orsini, sul lato sinistro del paese, lungo via Zuccarelli. La presenza della comunità Ebraica è stata costante nel corso dei secoli. Provenienti dalla Spagna si insediarono qui intorno al XVI secolo e vi rimasero, tra diverse vicissitudini, fino alla seconda guerra mondiale. Sotto i Medici nacque appunto il Ghetto e la Sinagoga, nel tentativo di separare gli Ebrei dalla popolazione locale, nonostante una convivenza pacifica, protratta nel corso degli anni e che contribuì allo sviluppo economico e sociale di tutta la comunità. Proprio a questa particolarità si deve l’appellativo di “Piccola Gerusalemme” con cui viene spesso denominata la cittadina.
In conclusione possiamo affermare che visitando Pitigliano cosa vedere non mancherà di certo; da segnalare all’interno del borgo anche una discreta quantità di ristoranti in cui gustare ottimi piatti locali e diversi negozi di artigianato tipico della maremma toscana.
Il borgo è situato nell’entroterra, a due passi da Lazio e Umbria.
Pitigliano, Toscana maremmana: quella zona forse meno turistica, dal nome magari non altisonante rispetto alla vicina Val d’ Orcia, ma altrettanto affascinante e stimolante, a riprova delle tante bellezze che offre questa splendida regione. Per raggiungere Pitigliano bisogna percorrere la strada regionale 74 maremmana, dalla via Aurelia uscendo ad Albinia e proseguendo in direzione Manciano. Si può raggiungere abbastanza facilmente anche da Viterbo e Orvieto in entrambi i casi andando verso Bolsena e poi proseguendo per i comuni di Gradoli e Latera.
– La Val d’Orcia e i suoi borghi: Bagno Vignoni, Pienza e Montalcino
– Viterbo e la Tuscia, tra il Palazzo Papale ed il quartiere medievale
– La Scarzuola, un luogo magico in Umbria