Una delle mostre più interessanti del momento, in corso fino al 24 Febbraio, è quella su Andy Warhol, Roma la città che la ospita al Complesso del Vittoriano. Si proprio lui, l’eclettico artista di Pittsburgh, scomparso nel 1987, alla ribalta ormai da decenni per essere stato il fotografo delle star, massimo esponente della cultura Pop o Pop Art, e artefice di copertine di dischi che hanno segnato la storia del rock, Velvet Underground e Rolling Stones su tutti.
Andy Warhol rappresenta sicuramente uno degli artisti più eccentrici e sopra le righe del secolo appena trascorso. Attraverso la sue opere è riuscito a fondere meravigliosamente immagine e consumismo, e a scattare un’unica grande fotografia di questa epoca moderna, entrata ormai nell’immaginario collettivo. Nonostante siano trascorsi oltre trent’anni dalla sua morte, possiamo affermare che poco o nulla è cambiato da quel mondo che Andy Warhol voleva in qualche modo rappresentare.
Non essendo critici o esperti d’arte, non vogliamo qui fare un’analisi o un commento delle opere di Andy Warhol. Tante persone ben più competenti, gli addetti ai lavori, lo hanno già fatto nel corso degli anni. Il nostro vuole essere soltanto un semplice approccio, l’occhio di un comune visitatore che si immerge per un po’ in questa dimensione multiforme e multicolore. Una dimensione fatta di pittura, fotografia, cinema e musica, nonché tutte quelle componenti che costituiscono l’arte e l’opera di Andy Warhol. Inutile dire quindi che se siete appassionati di quanto appena detto, una visita alla mostra di Andy Warhol a Roma è d’obbligo. La mostra si tiene nell’ala Brasini del Complesso del Vittoriano, il costo del biglietto è di 13 euro comprensivo di audio guida.
Tanti e di vario tipo sono i lavori di Andy Warhol, opere esposte nella mostra di Roma, alcune delle quali celeberrime. Tra queste figurano i famosissimi ritratti di Liz Taylor e Mariliyn Monroe. Quest’ultima rappresentata in serigrafia, nel tipico stile dell’artista americano. Un’altra serigrafia altrettanto nota è quella di Mao Tse Tung. Fra i ritratti troviamo anche Edward Kennedy e Lenin, nonché personaggi del cinema e della cultura statunitense, come ad esempio John Wayne e Geronimo nella sua fotografia più famosa rivisitata da Warhol. Non mancano gli autoscatti, tra cui spicca il notissimo “Self Portrait” diventato un’immagine iconica dell’artista.
Altri scatti famosi di Andy Warhol, opere eseguite con la rinomata Polaroid a lui tanto cara, sono quelli delle stelle cinematografiche come Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger nonché quelli in cui figurano i più grandi stilisti, amici dell’artista, come Valentino Garavani, Gianni Versace e Giorgio Armani.
Fra le opere di Andy Warhol, Roma ospita la popolarissima Campbell’s Soup, uno dei manifesti per eccellenza della Pop Art, e il ciclo pittorico Vesuvius composto di tre tele di diversa rivisitazione del vulcano della città partenopea, tanto cara all’artista. Inoltre non passa certamente inosservata una personale revisione della Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Lungo il percorso potrete anche introdurvi all’interno di una stanza stroboscopica composta di specchi e fiori sul pavimento, fra luci e musica che vi riporteranno alle suggestive e stimolanti atmosfere dell’avanguardia Newyorchese anni ’60.
Non manca la musica, altro elemento imprescindibile delle opere di Andy Warhol. E’ nota a tutti la sua amicizia e collaborazione con numerose star del rock, come Lou Reed, Bob Dylan e Mick Jagger. Di quest’ultimo troverete numerosi ritratti e in particolare una grande serigrafia. Le leggendarie e provocatorie copertine autografe dell’artista dei dischi di Velvet Underground e Nico (la famosa banana per intenderci) e Sticky Fingers degli Stones. Ancora ritratti fotografici di icone come John Lennon, Paul Mc Cartney e l’eroina punk Debbie Harry, oltre a cimeli di Micheal Jackson. Il tutto a evidenziare l’eccezionalità di personaggi che hanno caratterizzato la cultura e i costumi di questi ultimi decenni e che hanno gravitato attorno al genio di Pittsburg.
In questa mostra risaltano i colori e l’eclettismo di un artista che ha esplorato a tutto tondo i vizi e le virtù della sua epoca offrendo al visitatore emozioni visive e sensoriali per nulla scontate.
“Non pensare a fare arte, falla e basta. Lascia che siano gli altri a decidere se è buona o cattiva, se piace o fa schifo.
Intanto mentre gli altri sono lì a decidere, tu fai ancora più arte”
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